La legge italiana parla chiaro, se acquisti un’automobile – ogni anno nello stesso mese di immatricolazione – dovrai versare la tassa di possesso a favore della Regione di residenza.
Tra mille impegni quotidiani può capitare di dimenticarsi la scadenza o addirittura se si è pagato il bollo della propria automobile. Prima di allarmarsi e pensare, “oddio adesso chissà quanto mi costerà”, sappiate che la verifica è un’operazione semplice che si può tranquillamente effettuare da casa.
Ci sono tre modi per capire se il bollo è stato versato:
- Accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate nell’apposita sezione dedicata, ma che al momento funziona solo in Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Marche e Valle d’Aosta. CLICCA QUI
- Sul sito della Regione d’appartenenza
- Sul sito dell’Automobile Club d’Italia (ACI) CLICCA QUI
Nel caso dagli accertamenti risultasse che non si è pagato un bollo auto, bisogna regolarizzare la propria posizione il prima possibile in quanto le sanzioni fiscali e gli interessi variano a seconda del ritardo.
Leggi anche: Bollo Auto, in Lombardia arriva l’esenzione per tre anni!
Se il ritardo rientra nell’arco dell’anno è possibile pagare il ravvedimento operoso al costo delle seguenti sanzioni:
- Se il pagamento avviene entro i primi 14 giorni, si applica una sanzione sull’imposta pari allo 0,1% per ogni giorno di ritardo.
- Se il pagamento avviene dal 15° al 30° giorno, la maggiorazione da pagare è pari all’1,5%, con una riduzione della sanzione, quindi, di 1/10;
- Se il pagamento avviene dal 30° al 90° giorno, la sanzione è pari all’1,67%;
- Se il pagamento avviene dal 90° giorno a 1 anno, la sanzione è pari al 3,75%.
Se invece il ritardo è superiore a un anno:
· La sanzione per il mancato pagamento del bollo passa al 30% dell’importo più lo 0,5% di interessi che viene aggiunto ogni sei mesi di ritardo.
Purtroppo non c’è altra soluzione che pagare, a meno che non siano passati almeno tre anni e il bollo sia caduto nel limbo della prescrizione. Per rientrare in questa circostanza bisogna fare molta attenzione al calcolo della scadenza dei tre anni, che inizia sempre il 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui si sarebbe dovuto pagare il bollo.
La prescrizione è valida in tutte le Regioni d’Italia ma vale solo a condizione che nell’arco dei tre anni non sia stata emessa nessuna cartella di pagamento, che automaticamente resetta il termine della prescrizione.